Sophia Hewson si è filmata mentre veniva 'stuprata' da uno sconosciuto per un progetto artistico scioccante(Immagine: Facebook/Sophia Hewson)
Una giovane donna si è filmata mentre veniva &apo;stuprata' da uno sconosciuto che ha invitato a casa sua per un progetto artistico scioccante per esplorare l'auto-oggettivazione femminile
Sophia Hewson, di Melbourne, Australia, ha pianificato la scena di tre minuti come parte del suo lavoro per esplorare l'auto-oggettivazione femminile.
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Nel video, l'artista di 31 anni può essere vista invitare uno sconosciuto nel suo appartamento di New York per partecipare al progetto.
Hewson ha affermato che l'incontro è stato un tentativo di sfidare 'l'assunto che il potere dell'uomo sia insormontabile'.
Video dell'opera d'arte di Sophia Hewson Untitled ('Stai bene bob?') (Immagine: Facebook/Sophia Hewson)
In una dichiarazione Hewson ha dichiarato: 'Al centro di questo lavoro c'è anche l'idea che lo stupro sia più di un atto sessuale indesiderato, che è il fondamento dell'intera istituzione del patriarcato, e quindi è il campo di battaglia cruciale per smantellare il potere maschile.
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Se lo stupro è l'ultima arma della dominazione maschile, allora qualsiasi cosa al di fuori dell'essere permanentemente influenzata dall'esperienza, mina le armi maschili.
Per tutto il video la telecamera rimane focalizzata sul viso di Hewson.
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Il volto dell'uomo, indicato nel video come Bob, non è in vista, ma lo sono le sue mani e le sue braccia.
Sophia Hewson ha coreografato lo stupro nel suo appartamento di New York (Immagine: Facebook/Sophia Hewson)
Hewson ha detto: La donna violentata è quasi sempre raffigurata con il viso abbassato e gli occhi distolti.
Filmando lo stupro, la Hewson afferma di comprendere come viene percepita la donna violentata.
La telecamera è rimasta focalizzata sul viso di Sophia per tutta la scena dello stupro (Immagine: Facebook/Sophia Hewson)
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Piuttosto che il video che rappresenta il modo in cui, secondo lei, la società ritrae le donne violentate - occhi bassi, spezzati e tremanti - il suo incontro in scena mostra che guarda indietro allo spettatore dall'esperienza come soggetto, non come oggetto.